L’auricoloterapia usa l’orecchio esterno per scopi terapeutici.
L’origine dell’auricoloterapia risale alla notte dei tempi, infatti la storia della medicina è densa di episodi di popoli antichi, come gli Egizi, che usavano il padiglione auricolare per le loro pratiche curative, ma la sua diffusione nel mondo moderno è avvenuta grazie agli studi del Dr. Paul Nogier.
Questa riflessoterapia si basa sul fatto che il corpo umano è rappresentato nel padiglione auricolare e quindi, per corrispondenza, un punto trovato patologico nel padiglione sta a significare che un organo, una funzione o un distretto corporeo ha una patologia o una disfunzione.
L’auricoloterapia è indicata in quasi tutte le sindromi dolorose (cervicobrachialgie, sciatica, lombalgie, ecc.), nel tunnel carpale, nelle lesioni post-traumatiche, nelle cefalee, nell’epicondilite, nella periartrite scapolo-omerale e in molte altre patologie dell’apparato muscolo-scheletrico.
Nel 1990, un gruppo di lavoro riunito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha standardizzato la nomenclatura di 43 punti auricolari.